Giovedì 29 gennaio l’Info point di
Corso Mameli si è animato del dibattito organizzato dal Comitato Corso
Mercanzie dedicato allo spazio di Largo Formentone. Un incontro, guidato
dall’architetto Antonio Rubagotti, per ripercorrere le vicende storiche e urbanistiche
della zona, dal Medioevo ai recenti interventi, ma soprattutto per raccogliere
suggerimenti e suggestioni.
Con un'idea guida precisa: partire
dal problema, non dalla soluzione.
Il Comitato, infatti, è convinto che
l’insuccesso dei tentativi realizzati negli ultimi anni (dalla pensilina al
teatrino), sia principalmente dovuto ad un problema di metodo. Si crede non siano state
correttamente analizzate le esigenze o le possibili funzioni e che siano state
proposte solo soluzioni architettoniche e mai urbanistiche.
Largo Formentone rappresenta uno spazio
complesso nel cuore del centro storico di Brescia, un vuoto urbano, un non-luogo
che è testimonianza di un progetto incompiuto e che non si inserisce
storicamente negli interventi urbanistici che hanno interessato Brescia nel
Novecento. Largo Formentone, al contrario di altri spazi centrali della nostra
città, si è generato da demolizioni a cui però non è seguito un progetto di
riconfigurazione urbana. Uno spazio che non nasce come piazza, come luogo dell’identità
sociale ed urbana, un luogo “casuale” che dovrà essere necessariamente
ripensato. Uno dei temi proposti durante l’incontro, e lungamente
discusso, è il riconoscimento di una netta distinzione tra la vocazione della
parte sud, necessariamente da valorizzare in un ottica di fruizione pedonale data
l’appartenenza al sistema monumentale della Loggia, e della parte nord dove si
concentrano i problemi della parete cieca e dello spazio privo di identità attualmente
transennato.
Durante la serata è stato presentato
anche il progetto di Greta Gavezzoli che costituisce il contenuto di una tesi
di laurea presso l’Accademia di Santa Giulia dedicata proprio a Largo
Formentone. Un progetto che prevede la modifica della viabilità e
l’allargamento della zona pedonale e la creazione di spazi dedicati all’arte,
alla promozione turistica e ad attività ludico didattiche. Un progetto che
unisce elementi statici ad elementi temporanei come autobus dismessi.
Per la parete
cieca di Largo Formentone, partendo dalle suggestioni di inizio Novecento con
il trompe l’oeil che la caratterizzava e l’antico mobilificio Noris, si son
viste suggestioni proveniente da altre città europee con esempi di murales a
risoluzione del problema facciata cieca. Tra la proposte anche quella di una palestra di roccia che donerebbe
alla parete colore e una funzione originale. L’intervento di Tony Massoletti ha
ricordato come attualmente il Comune stia valutando la proposta
dell’Associazione Florovivaisti di realizzare un giardino verticale che a specchio
si riproponga anche orizzontalmente.
L’incontro si è concluso con due
proposte da parte del Comitato Corso delle Mercanzie.
La prima riguarda la
deviazione della linea 18 degli autobus affinché effettui una fermata anche in
Largo Formentone.
La seconda, proporre la realizzazione
di un concorso di idee sulla riqualificazione urbanistica dell'intero largo. Largo
Formentone sarà sicuramente oggetto di un futuro partecipato dibattitto i cui temi
principali saranno la funzione da assegnare allo spazio, ragionando su cosa
possa succedervi e da qui sviluppare una progettazione organica e unitaria. Un’idea
progettuale che consideri l’intera piazza inserita nel tessuto urbano di
riferimento, tenendo conto nel contempo delle esigenze di residenti e
commercianti senza dimenticare la necessità di valorizzare uno spazio di
pertinenza, principalmente visiva ma anche funzionale, della Loggia. Ciò vorrà dire anche riconsiderare
e razionalizzare la viabilità, trovando un giusto compromesso tra la zona
pedonale e le aree di sosta, senza posizioni preconcette o ideologiche, ma con
a cuore solo la trasformazione di questo non-luogo in una nuova e fondamentale risorsa
per il Centro storico di Brescia.